La vita in un disegno: tratti semplici fermati su carta con la penna o la matita. Ed il desiderio di raccontare quel passato che è anche presente per il carico che porta con sé.

Ad Avellino c’è stato il primo incontro con le famiglie coinvolte nella seconda azione del progetto S.Av.E. L.ove – CuriAmo la Relazione: “Dentro” la genitorialità, “fuori” dal carcere, che si incentra nelle attività a sostegno dei nuclei familiari con persone in misura alternativa.
L’iniziativa è stata organizzata grazie alla collaborazione dei partner territoriali: Caritas Diocesi di Avellino, Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Avellino, L’Approdo, La Casa sulla Roccia Odv, Demetra e Associazione Il Faro, realtà che da anni operano a sostegno delle persone fragili e delle loro famiglie.
La prima parte dell’incontro è stata dedicata alla presentazione del progetto: sono intervenuti Andrea Pastore della Fondazione della Comunità Salernitana, ente capofila, Antonio Cosmo della Caritas Avellino e Angela Genovese dell’UEPE Avellino.
Dalle loro parole è emersa con chiarezza la visione comune: S.Av.E. L.ove rappresenta un’occasione di crescita per le famiglie e uno strumento per costruire relazioni positive e durature.
Il linguaggio dei disegni
Dopo la presentazione, le famiglie presenti — persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria insieme ai loro cari — hanno avuto la possibilità di raccontarsi in modo creativo e informale: ciascun nucleo ha realizzato un disegno rappresentativo della propria storia e della propria identità familiare, per poi condividerlo con gli altri partecipanti.
Un esercizio semplice ma significativo, che ha favorito l’empatia, la comprensione reciproca e la nascita di legami di comunità.
La giornata si è conclusa con un momento dedicato ai bambini e agli adolescenti presenti, che hanno ricevuto piccoli regali come segno di attenzione e cura. Un gesto che contribuisce a creare legami con le famiglie, con cui si desidera costruire un rapporto concreto nei prossimi incontri.

a) detrarre dall’imposta lorda il 30% dell’importo donato, fino ad un massimo complessivo annuale pari a 30.000 euro (art. 83, comma 1 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
dedurre dal reddito complessivo netto le donazioni per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)